scienza planetaria
Una stella simile al Sole ospita un denso gioviano caldo
Gli astronomi hanno rilevato un esopianeta gioviano caldo in transito davanti ad una stella simile al Sole localizzata a circa 1800 anni luce dalla Terra. Il pianeta appena scoperto, chiamato EPIC 220504338b, è stato individuato grazie alla missione K2 del telescopio Kepler. Continua a leggere
L’ombra di un pianeta potenzialmente abitabile
Un gruppo di ricercatori guidato dal National Astronomical Observatory of Japan (NAOJ) ha osservato il transito di un esopianeta simile alla Terra conosciuto come K2-3d, utilizzando lo strumento MuSCAT sul telescopio dell’Okayama Astrophysical Observatory. Un transito avviene quando un pianeta passa davanti alla sua stella madre, bloccando una piccola parte della luce della stella. Anche se sono già stati osservati molti transiti di esopianeti, K2-3d è importante perché esiste la possibilità che ospiti forme di vita. Continua a leggere
Tre pianeti per un sistema binario da record
Recentemente un team di scienziati del Carnegie Institution for Science ha scoperto tre pianeti giganti in un sistema binario composto da due stelle simili al Sole, che orbitano estremamente vicine una attorno all’altra. Una delle stelle ospita due pianeti e l’altra un terzo pianeta. La scoperta potrebbe aiutare a comprendere l’influenza dei pianeti giganti come Giove sull’architettura di un sistema planetario. Continua a leggere
Venti di Tempesta per il Signore degli Anelli
L’atmosfera del pianeta Saturno, un gigante gassoso dieci volte più grande della Terra composto in massima parte da idrogeno, presenta flussi di correnti più vasti e più intensi di ogni altro pianeta nel Sistema Solare. Raffiche di vento a velocità superiore a 1.650 km/h soffiano nell’atmosfera, tredici volte la forza dei più distruttivi venti da uragano terrestri. Continua a leggere
Una Super-Terra molto vicina
Le nane rosse sono ritenute un tesoro per i cacciatori di esopianeti. In aggiunta a molteplici esopianeti rilevati attorno a stelle come TRAPPIST-1, Gliese 581, Gliese 667C, e Kepler 296, occorre ricordare la notevole scoperta di un pianeta in orbita nella zona abitabile della stella più vicina al Sole, Proxima Centauri. Continua a leggere
Meteoriti rivelano l’aridità su Marte
La mancanza di acqua liquida sulla superficie di Marte è stata dimostrata da nuove prove grazie all’analisi di meteoriti sul Pianeta Rosso realizzata da un team internazionale di scienziati. In uno studio guidato dall’University of Stirling un gruppo di ricercatori ha trovato assenza di ruggine su meteoriti, evidenziando che Marte è incredibilmente arido, ed è rimasto tale per milioni di anni. Continua a leggere
L’origine degli anelli di Saturno
Un team di ricercatori guidato da Hyodo Ryuki della Kobe University, ha presentato un nuovo modello per spiegare l’origine degli anelli di Saturno, basato su simulazioni al computer. I risultati, pubblicati sulla rivista Icarus, sono applicabili ad anelli di altri pianeti giganti e possono spiegare le differenze di composizione tra gli anelli di Saturno e Urano. Continua a leggere
L’origine della Luna
La Luna è un oggetto insolito nel nostro Sistema Solare ed ora una nuova teoria spiega come sia giunta nell’orbita in cui si trova attualmente, illuminando le nostre notti e incantando col suo fascino gli abitanti della Terra. Lo studio, pubblicato su Nature, sfida la teoria tradizionale dell’impatto gigante. Continua a leggere
Risolto il mistero di un famoso bacino lunare
Utilizzando dati della missione Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) della NASA, gli scienziati hanno portato nuova luce sulla formazione di un gigantesco bacino da impatto sulla Luna. La scoperta, descritta in due articoli su Science, potrebbe aiutare i ricercatori a comprendere come questo tipo di impatti abbiano influenzato l’evoluzione non solo della Luna, ma anche di altri pianeti e satelliti del Sistema Solare. Continua a leggere
Pianeti di tipo terrestre ricchi d’acqua per nane rosse
Simulazioni al computer relative alla formazione planetaria nelle zone abitabili delle stelle di massa ridotta, come Proxima Centauri, dimostrano che questi pianeti potrebbero avere dimensione analoga a quella della Terra e potrebbero essere ricchi d’acqua. Continua a leggere