Universo primordiale
Buchi neri primordiali alimentati da vicine galassie
La comparsa di buchi neri supermassicci agli albori dell’Universo è una questione che ha lasciato perplessi gli astronomi fin dalla loro scoperta oltre un decennio fa. Si ritiene che un buco nero supermassiccio si formi nel corso di miliardi di anni, ma sono stati scoperti più di una ventina di questi mostri cosmici quando l’Universo aveva un’età di appena 800 milioni di anni. Continua a leggere
Hubble e ALMA insieme per svelare i misteri dell’Universo
Un tempo l’universo era molto più caldo di adesso: 380.000 anni dopo il Big Bang diventò abbastanza freddo da consentire al plasma che lo permeava di diventare un normale gas neutro. In quel momento la luce, che era “intrappolata” nel plasma, fu libera di fluire nello spazio divenuto trasparente. Continua a leggere
Blazar estremi scoperti da Fermi
Il telescopio Fermi ha identificato blazar, nuclei galattici attivi associati alla presenza di un buco nero supermassiccio che emettono radiazione ad alta energia, principalmente raggi gamma, estremamente distanti e potenti. La luce dall’oggetto più remoto ha cominciato il suo viaggio verso di noi quando l’Universo aveva 1,4 miliardi di anni, circa il 10 percento della sua età attuale. Continua a leggere
Omega Centauri
L’enorme, scintillante insieme sferoidale di stelle immortalato in questa splendida immagine è più antico del nostro Sole. Molto prima che l’umanità si evolvesse, prima che i dinosauri vagassero per la Terra, e prima ancora persino che esistesse la nostra Terra, antichi ammassi di stelle orbitavano attorno ad una giovane Via Lattea. Continua a leggere
Individuata una fra le galassie remote più brillanti
Un team internazionale dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC) e dell’Universidad de La Laguna (ULL) ha scoperto una delle galassie non attive più luminose conosciute nel giovane Universo. La scoperta di BG1429+1202 è stata possibile grazie ad una galassia ellittica massiccia posta lungo la linea di vista, che ha agito da lente aumentando la luminosità e ingrandendo l’immagine osservata. Continua a leggere
Tripudio di stelle in una lontana galassia
Una galassia distante, scoperta recentemente, si illumina del bagliore di una quantità straordinaria di stelle neonate, formandole ad un ritmo forsennato. La prolifica galassia, chiamata SPT 0346-52, si trova a 12,7 miliardi di anni luce dalla Terra ed è stata quindi osservata circa un miliardo di anni dopo il Big Bang. Continua a leggere
Nuova luce sulle prime stelle dell’Universo
Un team di astronomi dell’Università di Notre Dame ha individuato quella che potrebbe essere la seconda generazione di stelle, rivelando nuovi indizi sulla natura dei primi astri nati nell’Universo. Continua a leggere
Ragnatela di galassie
Gli astronomi studiando un ammasso di protogalassie ancora in formazione distante più di 10 miliardi di anni luce hanno scoperto che una galassia gigantesca nel centro dell’ammasso si sta formando da un’enorme nube di gas molecolare sorprendentemente densa. Continua a leggere
Dalle profondità dell’Universo una popolazione di galassie nane
Un team di ricercatori, guidati da astronomi dell’University of California, Riverside, ha individuato per la prima volta una vasta popolazione di galassie nane remote, che potrebbe rivelare importanti dettagli sul periodo più fertile della formazione stellare, miliardi di anni fa. Lo studio è stato pubblicato su The Astrophysical Journal. Continua a leggere
Stelle a un ritmo da capogiro per un’antica galassia
Recentemente, il South Pole Telescope ha scoperto una popolazione interessante di galassie estremamente attive nella formazione stellare tramite il fenomeno della lente gravitazionale. Queste galassie, tra le più distanti e deboli nel cosmo, possono essere studiate perché la loro luce viene amplificata da un oggetto in primo piano. Utilizzando questo fenomeno, gli astronomi possono apprendere molto su stelle, gas, polveri e corpi celesti nell’Universo distante. Continua a leggere