onde gravitazionali

Onde Gravitazionali da Buchi Neri Supermassicci

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Gli astronomi non dovranno aspettare molto a lungo per rilevare uno degli incontri più sensazionali del cosmo. Una nuova ricerca pubblicata su Nature Astronomy suggerisce che le onde gravitazionali generate dalla fusione di due buchi neri supermassicci potrebbero essere individuate entro 10 anni. Continua a leggere

Massicci buchi neri stellari annidati ai confini delle spirali

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Le zone periferiche delle galassie a spirale come la nostra potrebbero essere piene di buchi neri in collisione di proporzioni massicce e potrebbero costituire una regione galattica di rilievo in cui andare a cercare sorgenti di onde gravitazionali, secondo uno studio di ricercatori del Rochester Institute of Technology, in via di pubblicazione su Astrophysical Journal Letters. Continua a leggere

La prima volta di VIRGO

onde-gravitazionaliÈ il quarto segnale gravitazionale mai ricevuto ed il primo osservato anche dall’interferometro italiano VIRGO, che ha iniziato ad agosto le osservazioni congiunte con gli osservatori gravitazionali americani LIGO.
Due settimane dopo l’inizio del “O2 run” (la nuova sessione osservativa che ha coinvolto contemporaneamente tre antenne gravitazionali) è giunto il segnale proveniente da 1,8 miliardi di anni luce di distanza. L’evento è molto simile al primo mai ricevuto, quello rilevato dalle antenne americane LIGO il 14 settembre 2015, che era stato prodotto dalla fusione di due buchi neri di 29 e 36 masse solari.

buchi neriIl 14 agosto 2017 il segnale proveniva infatti da una coppia coalescente di buchi neri con masse di circa 25 e 31 volte quella del Sole. L’energia emessa sotto forma di onde gravitazionali dalla colossale fusione di masse è stata pari a quella che sarebbe prodotta dalla conversione in energia di tre masse solari: l’evento, finchè è durato, ha emesso molta più energia di quella irraggiata da tutte le stelle dell’universo.

localizzazione-GW170814Osservare con tre antenne anzichè con due ha permesso di ridurre di 10 volte l’area celeste ammissibile per la localizzazione dell’evento, che rimane tuttavia di 60 gradi quadrati: poco se si pensa che si tratta di un sofisticato incrocio di dati che in origine non hanno informazioni sulla direzione, ma ancora troppo per poter individuare, con i soli dati delle antenne, la galassia di provenienza del segnale gravitazionale. Tuttavia, nell’area di 60 gradi quadrati suggerita dalle antenne (e che si trova nella costellazione dell’Eridano), hanno puntato gli strumenti di 25 enti partner per la sorveglianza astronomica del cielo in cerca di un eventuale transiente elettromagnetico (un’eventuale emissione collaterale a quella gravitazionale), che però non è stato individuato (il che è ciò che ci si aspetta, dicono gli esperti, in caso di pura fusione di buchi neri).
Congratulazioni a VIRGO e all’osservatorio europeo di onde gravitazionali!
[Paolo Colona]

Altre fonti:
https://phys.org/news/2017-09-ligo-virgo-observatories-black-hole.html

Accelerazioni da record per la pulsar binaria

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Ricercatori del Max Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR) a Bonn hanno scoperto un sistema composto da una pulsar e una stella di neutroni, il sistema binario più estremo fra quelli conosciuti di questa tipologia, con accelerazioni che le mantengono in orbita tali da raggiungere il valore di 70 g, 70 volte l’accelerazione subita da un corpo quando si muove in caduta libera sulla Terra. Continua a leggere

Buchi Neri Stellari A Gogò

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Dopo aver realizzato una sorta di inventario cosmico per calcolare e caratterizzare i buchi neri stellari, gli astronomi dell’University of California, Irvine hanno concluso che nella Via Lattea potrebbero essere presenti decine di milioni di questi enigmatici oggetti, in numero molto maggiore rispetto alle stime attuali. Continua a leggere

Una Galassia Starbust che Promette Onde Gravitazionali

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Nel 1887 l’astronomo americano Lewis Swift scoprì una nube luminosa, che si rivelò una piccola galassia a circa 2,2 milioni di anni luce dalla Terra. Oggi è nota come IC 10, una galassia starbust per l’intensa attività di formazione stellare che avviene al suo interno. Continua a leggere

Dimensioni extra grazie alle onde gravitazionali

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Secondo i ricercatori del Max Planck Institute for Gravitational Physics (Albert Einstein Institute/AEI) a Potsdam dimensioni nascoste, aggiuntive rispetto q quelle di cui abbiamo esperienza e previste dalla teorie delle stringhe, potrebbero influenzare le onde gravitazionali. Nel loro studio gli scienziati analizzano le conseguenze delle dimensioni extra sulle increspature dello spazio-tempo e ipotizzano che i loro effetti potrebbero essere rilevati. Continua a leggere

Buchi neri a gogò

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Un metodo di indagine sviluppato da ricercatori dell’University of Waterloo permetterà di raddoppiare in un paio d’anni il numero di buchi neri stellari noti, rilevando ogni anno dieci di questi oggetti affascinanti e misteriosi, secondo un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal. Continua a leggere